La figura di Camille Claudel è ricordata soprattutto per la relazione che intrecciò con Rodin, ma Camille era stata anche una donna indipendente, emancipata, con un carattere forte, inquieto e la più grande scultrice del XIX secolo che aveva sfidato le convenzioni sociali e culturali della sua epoca. A causa della sua “colpa” di essere una donna fuori del suo tempo venne rinchiusa nel manicomio di Montdevergues dal 1913 al 1943. Un internamento che le inflisse sofferenza e le fece subire un annullamento senza pari. Il suo può essere inserito tra le centinaia di donne vittime di una violenza sociale di genere. Il mio sguardo va a questa grande artista che rifiutando di piegarsi a quello che la società si aspettava da una donna nel campo della creazione artistica, realizzò opere spesso ardite da cui scaturisce una profondità emotiva e sensuale del tutto originale.