Croce come afferma Julien Ries è il simbolo primordiale che rivela una realtà, una modalità del reale, una struttura del mondo e la sua polivalenza permette di esprimere significati diversi; attraverso il simbolo si delinea perciò una prospettiva in cui elementi eterogenei possono articolarsi in un unico insieme. Per i cristiani, la croce è il Segno che evoca un evento storico fondamentale nella storia della salvezza: la crocifissione e la morte di Gesù sul Calvario. Il Crocifisso porta così in sé il mistero della vera icona, la natura umana e divina del vero uomo e vero Dio. E’ il segno universale che indica la immissione reciproca delle diverse dimensioni dell’essere . La Croce sta mentre tutto intorno si volge a questo segno, nella Croce trascendenza ed immanenza sono in armonia, Croce come segno perfetto della relazione. Affrontare come artista il tema della Croce pone davanti ad una molteplicità di domande tra le quali come rappresentare la forza di questo segno armonico, la forma dell’astratto puro, l’uomo, il momento estremo dell’abbandono e la massima intimità nel momento dell’abbandono. Ritengo importante cercare di capire come l’immagine significhi il tempo presente, quale linguaggio sia possibile adottare perché un messaggio possa comunicare al mondo d’oggi, quali forme possano essere create perché esprimano una ricerca di senso dell’uomo. La riflessione di Romano Guardini conserva ancora oggi la sua attualità: “ non si tratta infatti di rappresentare ma di far rivivere una esperienza di fede al credente”. La preoccupazione della rappresentazione dovrà allora aprirsi al desiderio di incarnare un senso, di farsi coesione tra l’immagine e la dimensione di fede dell’uomo, andare verso le origini del senso. L’immagine plastica del Cristo in Croce ha trovato ispirazione in Giovanni 19, 25.30 e nei lavori della pittura dei maestri spagnoli Francisco de Zurbaran e Diego Velasquez . (R.Benetti)